Itinerario 1 - CONOSCERE PIEVE
Passeggiate per le vie del paeseInizio dell’itinerario in Piazza Giovanni Buffa, presso la sede municipale; si risale per via Tullia Rio, una delle poetesse di Pieve, di fronte a quello che era il più importante albergo della Valle, il Tesino, dove, nel periodo estivo, si radunavano villeggianti e paesani per balli e giochi. Si costeggia il cimitero, arrivando in via Fratelli Pellizzaro e da qui si risale sulla destra al Colle di San Sebastiano, un bellissimo e caratteristico parco, contornato da un viale alberato, lungo il quale si trovano 13 piccole edicole con le stazioni della Via Crucis. Si accede per una breve salita, interrotta da una scalinata contornata da due “Popi”, antiche statue in pietra che rappresentano i Santi Francesco ed Antonio. Nel piazzale sulla sommità del Colle la chiesa, dedicata ai Santi Sebastiano e Fabiano, eretta nel 1479 insieme agli abitanti di Cinte, come ex voto per non essere stati colpiti dalla peste che imperversava nelle aree limitrofe. Interessanti il campanile in stile romanico, sormontato da una particolare cupola a cipolla e la fontana esagonale. La parte orientale del Colle è un ottimo punto panoramico per ammirare i monti che circondano la valle e i paesi di Castello e di Cinte.
Percorso adatto a tutti
Dislivello: -30m / + 30m
Tempo di percorrenza: a piacere
Si ritorna verso Via Pellizzaro raggiungendo la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, la cui costruzione si può farerisalire alla prima metà del ‘400. L’interno è costituito da tre navate suddivise da colonne in pietra, con tre altari. Il maggiore, in stile barocco, in marmo policromo, con una balaustra in marmo giallo e una pala di Orazio Gaigher, copia dell’Assunta di Guido Reni. Interessanti anche il battistero, il pulpito e l’acquasantiera.
Si prosegue sulla destra per via Battaglione Feltre dove, ad uno slargo, si trova l’unico lavatoio pubblico rimasto a Pieve. Si scende sulla sinistra per via Guglielmo Marconi, e subito dopo per una scalinata che termina in via Alcide De Gasperi. Sulla sinistra, un palazzo ora sede del Centro Studi Alpino dell’Università della Tuscia, in passato già sede comunale, delle scuole comunali e di diverse organizzazioni cittadine, quali la Banda Sociale, il Gruppo Folcloristico, la Sezione della SAT e la biblioteca. Scendendo verso Piazza Vaon, ora Piazza Garibaldi, si incontra una fontana abbellita sul frontale con una scultura con dei serpenti. Proseguendo, ecco due interessanti musei. Il Museo Per Via, voluto per ricordare e raccontare un particolare elemento dell’identità delle genti tesine: la storia dei venditori ambulanti di questa valle che, nel passato, lasciavano famiglie ed affetti per percorrere a piedi e con “la cassela in spalla” non solo l’Europa, ma anche altri continenti, per vendere stampe. Subito dopo, in Piazza Garibaldi, si trova il museo De Gasperi, realizzato nella casa natale di questo statista padre dell’Europa Unita. Un viaggio nella memoria attraverso la sua vita, iniziando dal periodo in cui il Trentino era territorio asburgico, fino alla sua proiezione europea.
Si scende sulla destra del bar Centrale per un “volto”, si gira a sinistra per via Franceschini, poi a destra per via Brigata Venezia ed ancora a sinistra per via XXX Maggio dove, sul muro di un palazzo, si trovano due targhe a memoria di Maria e Bepi Brunello, poeti pievesi. Ed eccoci in Piazza Maggiore, quella che era il fulcro del paese: tutta pavimentata a ciottoli con la grande fontana ottagonale al centro, circondata da interessanti palazzi; il vecchio municipio del XIV secolo, con un’elegante bifora ed un ampio portico e l’adiacente palazzo che fu dei Remondini, produttori Bassanesi di quelle stampe che tanta importanza ebbero nella storia dei Tesini. Si risale per via Remondini, per sbucare in via Cesare Battisti, la via principale del paese. Si prosegue sulla destra, fino al termine del percorso presso la sede della Pro Loco, riconosciuta come la Prima Pro Loco d’Italia, in quanto nata nel 1881 con lo scopo di abbellire il Colle, con il nome di “Società d’imboschimento del Colle San Sebastiano”.