Itinerario 33 - TRODO DEI FIORI
Passeggiata alla scoperta delle numerossime specie florealiIl Trodo dei Fiori è un affascinante itinerario di 6 km con un dislivello di 450 m, attrezzato con numerose tabelle che illustrano le diverse caratteristiche degli ambienti che si attraversano e delle numerosissime specie floreali che si incontrano (www.trododeifiori.it).
L’escursione si può effettuare dalla primavera all’autunno inoltrato, anche se il periodo migliore è tra giugno e luglio, quando si ha la massima fioritura. È un percorso che può essere effettuato in 3-4 ore, adatto a tutti, ma che presenta alcuni tratti esposti ed un breve tratto attrezzato (10 metri), ed offre uno spettacolare e indimenticabile panorama dei monti circostanti. Si sviluppa per sentieri e mulattiere della prima guerra mondiale, dal passo Brocon (quota 1616 m) fino al Col del Boia (quota 2066 m), per ridiscendere, seguendo un comodo sentiero, nuovamente al Passo.
Dal Passo si seguono le indicazioni Trodo dei Fiori (segnavia CAI-SAT 396) (1), che portano, dopo 1700 m, attraversando un pascolo alpino con fiori tipici dei terreni calcarei, ad un bivio a quota 1886 (2).
Tenendo la destra, il sentiero prosegue verso il Col del Boia, lungo una cresta che si fa sempre più sottile, mentre il panorama, allargandosi, diventa unico, con una visuale a 360 gradi. Dopo circa 700 metri, superato un breve e semplice tratto attrezzato, si raggiunge quota 2030 (3), dove è installata una foto panoramica con indicati i nomi dei monti circostanti: il Gruppo del Lagorai con il monte Cauriol e Cima d’Asta, l’Altopiano di Asiago con tutte le cime del versante settentrionale, l’Agaro e il Coppolo, il Pavione, le Alpi Feltrine e Bellunesi con le Pale di San Martino.
Si prosegue lungo il crinale, ora solcato da una trincea di guerra, per altri 300 metri, fino ad una forcelletta, dove si incrocia la mulattiera che riporta al passo Brocon (4). Invece di riprendere il percorso di rientro è possibile raggiungere per cresta, e in pochi minuti, la cima del Col del Boia (quota 2066) dove, oltre ad un interessante panorama sul Gruppo di Rava, si possono osservare caverne e postazioni militari della Grande Guerra (5).
Una seconda alternativa è quella di scendere per il sentiero sulla destra ed arrivare in Forcella Cavallara (quota 1985), dal punto di vista geologico uno dei siti più interessanti e suggestivi del Trentino (6). Infatti, qui passa la “Linea della Valsugana”, una linea tettonica (una superficie lungo la quale si sviluppa un movimento relativo tra due blocchi rocciosi) che si estende dal lago di Caldonazzo fino a Pieve di Cadore, particolarmente evidente in questa forcella. Essa, negli ultimi 10 milioni di anni, ha prodotto l’innalzamento dell’area a nord, corrispondente al massiccio granitico di Cima d’Asta, di circa 1500 metri. Questo evento ha portato a contatto le rocce granitiche, datate 275 milioni di anni, con quelle carbonatiche fino a qui incontrate, le quali, essendo molto più recenti (formatesi tra 95 a 200 milioni di anni fa), dovrebbero invece trovarsi stratigraficamente alcuni migliaia di metri al di sopra del granito.
Questi due domini sono caratterizzati, oltre che da un diverso colore delle rocce (scure le prime, chiare le seconde), anche dalla progressiva sostituzione, avvicinandoci a Forcella Cavallara, di fiori propri dei terreni calcarei con quelli acidofili, legati a terreni granitici.
Tornati alla forcelletta, si segue sulla sinistra la comoda mulattiera, molto interessante per le specie botaniche che si incontrano, che in 1500 metri porta al bivio del punto (2), dal quale si segue il sentiero già percorso all’andata, fino al passo Brocon.
Alcuni tratti esposti
Percorso ad anello: SI
Tempo di percorrenza: 3-4 h
Dislivello: +450 m/- 450 m
Lunghezza: 6 km