Insediamenti retici (Loc. San Ippolito) – Castello Tesino
Nel 1961 il dottor Ermete Sordo avviò uno scavo sul retro del colle di Sant’Ippolito, dove furono scoperte le fondamenta, nella roccia, di un’antichissima abitazione. Ad essa si accede per un’apertura fornita di tre gradini che portano a un pavimento, pure in pietra, al centro del quale ci sono i resti di un focolare.
Nel materiale di scavo furono trovati cocci, qualche frammento di utensili in bronzo, residui di legna carbonizzata, ossa di animali e una conchiglia artificialmente forata. Dagli esami risultò possibile datare i reperti fra l’età del bronzo (1200 a.c.) e la conquista romana, dimostrando che, già in quel periodo, tribù primitive abitarono stabilmente nella Valle del Tesino.
Esperti del Museo di Scienze Naturali di Trento riconobbero l’importanza della scoperta ed individuarono, a poca distanza dallo scavo, una rara e a loro ben nota “pietra lunare”, oggetto di antichissimo culto sacrificale.
Purtroppo nei mesi successivi nella zona si costruì un parco giochi e questi lavori distrussero gran parte di questi eccezionali reperti e la “pietra lunare” scomparve.
Nel 1977 fu eseguito un ulteriore scavo esplorativo rinvenendo le tracce di altre primitive abitazioni, un corridoio di accesso e scalini di collegamento. L’intervento fu poi ampliato, portando alla luce il rimanente dell’abitazione e un’altra adibita a fonderia, oltre a punteruoli d’osso, fibule in rame, perline vitree e cocci di vasi su uno dei quali era incisa una lettera dell’alfabeto retico.