Itinerario 10 - CONOSCERE CASTELLO TESINO
Il Paese di Castello Tesino, passeggiate e punti da visitareCastello: il maggiore paese della valle. E’ stato distrutto sette volte da furiosi incendi e dai bombardamenti dell’artiglieria austriaca nel 1916, durante la prima guerra mondiale, poco dopo l’esodo forzato di tutti i suoi abitanti. Solo il quartiere di Terrasanta, conosciuto nel passato con il nome di Caolaela (zona di fondo), preserva ancora la fisionomia dell’antico paese, con case in pietra, muri affrescati e caratteristici sottopassi: i “volti”. Secondo alcuni il nome Terrasanta deriva dal fatto che questo quartiere sia stato l’unico a non aver subito distruzioni durante la Grande Guerra; per altri, invece, per la presenza di trecento tesini che, nel 1095, parteciparono alla prima crociata in Terrasanta. Anche la storia di Castello si perde nei secoli; il suo nome deriverebbe dalla esistenza di un accampamento fortificato romano “castrum” sul Colle di S. Ippolito, a difesa della sottostante Via Claudia Augusta.
Inizio dell’itinerario in Piazza Crosara, con la chiesa parrocchiale di San Giorgio in stile neogotico, anch’essa distrutta nel 1916. Presenta un interessante dipinto sopra il portale, con San Giorgio che uccide il drago e, lateralmente, figure allegoriche della guerra e della pace.
L’interno è suddiviso in tre navate, più una quarta aggiunta successivamente, dove è posizionato il battistero; sopra la porta maggiore si trovano quattro campane: per l’Angelus, per la notte di Natale, per il Venerdì Santo e per il Sabato Santo. L’altare maggiore, del 1746, è in marmo bianco e rosso; sopra una scultura con riprodotto San Giorgio a cavallo nell’atto di uccidere il drago.
Si imbocca la stretta via Peloso, sulla destra la chiesa della Torricella, del 1600, che prende il nome dalla forma squadrata del suo campanile. Anche questa chiesa, nel 1916, fu distrutta dai bombardamenti. E’ dedicata alla Madonna delle Grazie, per la presenza di una immagine della Madonna del 1521, ritenuta miracolosa.
Si continua per via Peloso, che poi prosegue come via S. Ippolito, costeggiando il cimitero fino alla cima del colle, dove si trova l’omonima chiesa, eretta nel 1436. L’interno è affrescato con pregevoli dipinti di scene cristologiche e dei santi più venerati nella valle. Di particolare interesse un ciclo di quattordici riquadri con la leggenda del “giovane impiccato”, un miracolo che ha riguardato il figlio di una coppia in viaggio per Santiago di Compostela.
Si ridiscende costeggiando nuovamente il cimitero, per arrivare al parco giochi e alla zona archeologica, con uno stupendo panorama sulla valle e i suoi monti.
Si torna in Piazza Crosara e, seguendo via Cesare Battisti, dopo un centinaio di metri, ecco sulla destra Palazzo Gallo, un suggestivo edificio del ‘600 voluto da una famiglia di commercianti e produttori di pietre focaie per archibugi e già sede del municipio fino al 1929. Dal 2001 ospita mostre dedicate alle tecniche e agli attrezzi necessari per il taglio del legname nel bosco e una mostra permanente di sculture lignee contemporanee.
Si scende per via Gallo fino in piazza Trento, poi per via Filzi, arrivando al parco che si affaccia sul paese e sulla valle. Proseguendo per via Dante, si costeggia l’attuale municipio, già palazzo del Littorio, costruito negli anni ’30 e che ospitava anche una palestra e il teatro.
Si entra ora nella parte vecchia del paese. Superata la cooperativa si risale, sulla sinistra, una scalinata che costeggia alcuni orti incrociando, al suo termine, un interessante volto. Arrivati in via Terrasanta, la si risale sulla destra proseguendo, dopo qualche decina di metri, per via Marighetto Ora, con alla destra un altro volto. Si gira a sinistra, passando all’interno di un volto che conduce in via Colle; la si segue sulla sinistra fino ad incontrare nuovamente via Terrasanta, avendo ora di fronte il campanile della chiesa Parrocchiale e quello della Torricella. Una deviazione sulla destra per via Picosta e si ritorna ancora in via Terrasanta, fino ad una piazzetta con una fontana, un capitello ed un edificio con una vecchia e sbiadita scritta “Trattoria alla Speranza”.
Se invece si risale la via Terrasanta è possibile raggiungere anche la chiesetta della madonna del Caravaggio (vedi percorso 15), eretta nel 1901 sul luogo di un’antica cappella, interessante anche per il paesaggio.
Si prende via Menguzzato Veglia, in leggera salita, arrivando presso un edificio rossastro che era la sede dei vigili del fuoco; si costeggia il retro della chiesa, per scendere subito sulla sinistra per una scalinata, che riporta in piazza Crosara.
Oltre a questo percorso si suggerisce una visita al parco di San Rocco e alla sua chiesa del 1481 edificata, dagli abitanti di Castello, per essere stati risparmiati dalla peste che imperversava nelle aree limitrofe. Merita una visita anche il Centro Permanente della Flora e della Fauna Alpina, presso il campo sportivo, nel quale sono proposte la ricostruzione degli ambienti alpini e numerose specie animali e floreali del Tesino.
Percorso adatto a tutti
Percorso ad anello: Vario
Tempo di percorrenza: a piacere
Dislivello: –
Lunghezza: a piacere