Itinerario 29 - GIARDINO CARSICO DEL MONTE AGARO
Passeggiata alla scoperta del Monte Agaro con panorama dei monti circostantiUna piacevole passeggiata, tra campi da sci ed interessanti forme carsiche, sulle pendici settentrionali del monte Agaro, con stupende visioni dei monti circostanti (Coppolo, Pavione, Alpi Feltrine, Pale di San Martino, Cima d’Asta).
Il percorso segue principalmente strade forestali; vengono inoltre suggerite delle alternative per i più esperti, per poter osservare alcuni siti carsici di particolare interesse indicati, per una loro localizzazione, con coordinate GPS.
Il giro, che non presenta alcuna difficoltà, è adatto a tutti e si sviluppa per circa 5 km, raggiungendo la quota massima di 1850 m. Il tempo di percorrenza, variabile in funzione di quanto ciascun escursionista riterrà di dedicare all’osservazione delle singole forme, è di 2-3 ore.
Punto di partenza e di arrivo è il parcheggio in località Marande, presso gli impianti di risalita (1612 m) (1). Da qui si risalgono le piste da sci, per raggiungere, dopo 350 m, la strada forestale (2), che si segue sulla sinistra per altri 600 m, fino ad un bivio (3). Si può raggiungere questo bivio anche in auto seguendo, dal parcheggio, la strada in direzione Castello per alcune centinaia di metri, risalendo poi sulla sinistra la strada forestale per malga Valfontane.
Dal bivio (3) si segue la strada sulla destra in leggera salita, lasciando sulla sinistra quella piana che conduce direttamente alla malga Valfontane. Dopo un centinaio di metri, un gruppo di abeti rossi sotto strada indicano l’entrata della Grotta Uvada (N 46°06’23,5” – E 11°39’40,8”), alla quale bisogna avvicinarsi con attenzione per il profondo pozzo verticale iniziale. La grotta si può visitare solamente con esperti accompagnatori, in quanto necessita di specifica attrezzatura da speleologi. È un pozzo profondo 25 m, che conduce ad una saletta, alla quale segue uno stretto meandro di 400 m circa. Proseguendo lungo il sentiero, dopo aver attraversato la pista da sci, si arriva alla quota massima del percorso e, subito dopo, ad un bivio (4).
Seguendo il sentiero sulla destra, dopo pochi metri si trova l’imbocco di una piccola cavità carsica, dalla quale, in estate, si percepisce un soffio di aria fresca. (N 46°06’11,7” – E 11°39’35,4”). Ritornati sulla strada forestale, si raggiunge la sottostante pista da sci, si devia decisamente sulla sinistra e si scende in direzione della partenza della seggiovia Laresè. Inizia il regno delle forme carsiche superficiali, che non sono solamente limitate in prossimità del sentiero, ma sono verosimilmente diffuse su tutto il versante settentrionale del monte Agaro, dove, in parte, sono nascoste dalla copertura vegetale. Si suggerisce perciò di “perdersi” tra gli affioramenti rocciosi di questa zona, per osservare la diversa tipologia delle forme carsiche presenti ai due lati della pista da sci.
In sinistra idrografica (5), dove gli strati sono a reggipoggio ed affiorano le testate delle bancate rocciose, prevalgono crepacci, pozzi e sistemi ortogonali di fratture rimodellate dall’erosione carsica. In destra idrografica (6), tra la pista da sci ed il laghetto, dove gli strati rocciosi sono invece a franapoggio, gli affioramenti rocciosi sono caratterizzati da forme carsiche meno vistose, ma certamente altrettanto interessanti, che affiorano in modo pressoché continuo, come scannellature, alveoli, vaschette di corrosione e inghiottitoi. Questi ultimi, per quanto mascherati dalla vegetazione, costituiscono punti di drenaggio dell’area circostante.
Per i più esperti, invece di raggiungere direttamente la partenza della seggiovia Laresè, si suggerisce di attraversare il bosco in direzione est seguendo tracce di sentieri, restando ad un distanza di 50-100 m dalla sottostante pista da sci, fino ad incrociare la seggiovia Laresè tra i piloni 3 e 5, per poi ridiscendere direttamente alla partenza dell’impianto. Questo bosco, e la zona circostante al tracciato della seggiovia, sorprenderà per la quantità delle forme carsiche presenti, soprattutto doline ed inghiottitoi di dimensioni variabili da pochi a qualche decina di metri. Spesso appaiano improvvisamente lungo il sentiero, come l’impressionante antro che costituisce l’imbocco della grotta del Pozzo del Dragone o Buso della Neve (N 46°05’58,0” – E 11°39’57,7”).Arrivati alla partenza della seggiovia Laresè (7), sulla sinistra si può osservare un interessante affioramento roccioso rosa di pochi metri quadrati, dove l’acqua ha inciso evidenti solchi a meandro con bordi arrotondati.
Per i più esperti anche qui si suggerisce una deviazione.
Attraversata la pista da sci, è possibile proseguire il sentiero in direzione est, fino al primo tornante e scendere lungo la sottostante valletta fino a quota 1650, dove questa si restringe, inoltrandosi con una certa attenzione nel bosco sulla destra (8). Lo scenario è altamente suggestivo: si incontrano scanalature e crepacci ricoperti e spesso mascherati da un sottile strato erboso; l’impressione sarà quella di attraversare una “verde” seraccata di un ghiacciaio. Ritornati alla partenza della seggiovia si raggiunge, per strada forestale, prima il “barco” di malga Valfontane, poi la malga (800 m dalla seggiovia). Anche qui si può osservare un’altra interessante forma carsica. Scendendo nella valle sottostante, fino in prossimità della partenza di questa seggiovia, si arriva ad alcuni affioramenti rocciosi, dove alcune doline costituiscono l’imbocco delle Grotte di Valfontane (9). Si tratta, in questo caso, di doline di crollo, formatesi per il collasso del soffitto di sottostanti grotte, fatto questo che conferma l’elevato sviluppo delle strutture ipogee di quest’area.
Da qui, risaliti nuovamente alla malga Valfontane, si riprende la strada forestale per raggiungere il punto di partenza
Percorso adatto a tutti
Percorso ad anello: SI
Tempo di percorrenza: 2-3 h
Dislivello: +240 m/–240 m
Lunghezza: 5 km